domenica 18 novembre 2007

aranciabona

.basta pensare che siamo fatti di acqua calda,che siamo soffici liquidi ed elastici.
L'abbandono è uno stato difficile a cui non siamo abituati, perchè sempre ossessionati dal controllo a tutti i costi dei particolari,mentre forse esso è partecipazione alla pienezza.
L'abbandono è una forma di consapevolezza; come dire, è così chiassosa la storia,nell'infinito silenzio universale, che è inutile aggiungere altro rumore.
Dunque è un prendere atto di esistere, di possedere braccia dita e talento non nostri, di essere in possesso di una identità che ci è data ,così come tutto in noi e attorno a noi ci è donato, ci avanza, trabocca le nostre aspettative; nulla ci appartiene.
Allora ecco risvegliarsi in noi l'infantile stupore per ogni cosa, sempre nuova, sempre provvisoria.
Giovanni Allevi  

2 commenti:

ShaSha ha detto...

La consapevolezza di essere e di sognare... in piena serenità!
Che mito questo pianista!
Ottimo inizio!
Buon Blog!

Ce ha detto...

mercì..